I Savoia, il Regno Sardo-Piemontese e la Lega

I Savoia furono esiliati dall’Italia alla fine della seconda guerra mondiale, collusi fino al collo con il fascismo a partire dalla marcia su Roma e fino a tutte le malefatte di Mussolini. Fuggirono senza onore, senza responsabilità e senza dignità, al momento della resa dell’Italia, senza farsi scrupolo di lasciarla in balia delle feroci rappresaglie tedesche e della vincente, e violenta, avanzata degli alleati.

I Savoia eranodiventati Re nel Settecento. Erano duchi fino a quel momento, ma acquisendo il Regno di Sardegna diventarono Re e questo è l’unico motivo per il quale accettarono noi, merce di scambio in una contesa internazionale, considerandoci sempre colonia da reprimere e depredare nell’esclusivo interesse di Torino e del Piemonte. Eravamo Regno di Sardegna, e attraverso loro diventammo prima Regno Sardo-Piemontese, e infine Regno d’Italia in un progressivo processo di diminuzione non solo di di risorse, ma anche di riconoscimento e di dignità.

Il centro del Regno d’Italia, in quel tempo cruciale in cui in tutta Europa avanzava l’industria, la crescita economica, le ferrovie, le infrastrutture fu sempre Torino, il Piemonte e, a seguire, tutto il nord Italia con gli interessi del meridione asserviti e sacrificati allo sviluppo dell’economia padana. E poiché come spesso accade dopo il danno c’è la beffa, nel frattempo della rapina, si andava costruendo la narrazione del nord operoso e lavoratore contrapposto al sud fannullone, sprecone e delinquente che vive alle spalle del settentrione, della sua fatica e della sua efficienza.

Narrazione che ripresa alla grande dalla Lega, prima di Bossi e poi di Salvini, è arrivata fino a noi condita per giunta da quegli spunti di razzismo interno che racconta di terroni, di Roma ladrona, di forza Vesuvio, di Napoli colera, di Sardegna alla quale ogni qualunque mediocre Briatore si sente in grado di suggerire ricette di sviluppo e di improbabile benessere li a portata di mano. E’ stato sufficiente un leggero maquillage per far dimenticare gli insulti leghisti al meridione a alla Sardegna. Come stupirsi se domanianche il giovane savoia, laureato in “Ballando con le Stelle” raccoglierà i suoi entusiastici consensi? Mai dire mai.

9 luglio alle ore 08:57

Lucia Chessa

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