Il Diabete minuto per minuto

Il problema relativo ai diabetici sardi sta esplodendo in maniera clamorosa . Le schegge impazzite di questa deflagrazione stanno coinvolgendo non solo i diabetici ma anche le proprie famiglie e una enorme fetta di popolazione. Oggi racconteremo la giornata tipo di un diabetico e il condizionamento che. oltre la patologia, ha nella vita sociale.

Sveglia, caffettiera sul fuoco e controllo glicemico. Questa è la prima operazione.La glicemia viene misrata attraverso un controllo del sangue che viene fatto uscire grazie ad una puntura sul dito effettuata tramite una penna pungidito, l'operazione non è dolorosa ma nemmeno indolore. Il valore che dovremo raggiungere costantemente è quello che più si avvicina alla fatidica soglia dei "100", che indica il limite massimo di glucosio nel sangue indicato dalla comunità scientifica. Valutato il valore si procede con la colazione. Nel mio caso un pezzo di pane, uno yogurt, o meglio junketta fatta in casa e il caffè. Il caffè viene accompagnato da una pastiglia di ipoglicemizzante e una per il controllo della pressione che agisce anche a tutela delle funzioni renali. Dopo aver mangiato si apre il borsello, si prende la penna caricata con insulina ad azione rapida. si prende un ago, lo si inserisce nella penna e ci si inietta l'ìnsulina o in pancia o nella spalla alternando il sito della iniezione. Questa va modulata a seconda del valore glicemico di partenza e in relazione alle attività che si faranno durante la mattinata. Esempio se si deve viaggiare o fare sforzi fisici importanti il quantitativo da iniettarsi va valutato verso il basso tutelandosi da una crisi ipoglicemica che a secondo della gravità potrebbe rivelarsi mortale. Normalmente si cerca di ritagliarsi uno spazio proprio di circa mezzora per una camminata o per fare attività fisica. La giornata inizia, ma viene interrotta dopo due ore per un nuovo controllo glicemico che avviene secondo le modalità descritte precedentemente. Penna, puntura al dito, inserimento della striscetta reattiva nel glucometro attesa di 5 secondi e lettura del valore. Se questo è troppo alto, quindi superiore ai 160/180 sempre facendo riferimento allo sforzo fisico e anche cerebrale che si farà, si procede o meno con una altra iniezione di insulina, una o due unità in relazione alla propria capacità di assorbimento che va relazione al consumo di carboidrati, cose che il diabetologo ci avrà insegnato a calcolare. Si arriva cosi all'ora di pranzo. Stessa operazione, controllo glicemico, penna, ago e insulina. Ovviamente le unità da iniettarsi di riferimento sono quelle indicate dal diabetologo, spetta poi a noi stessi avere acquisito grazie a specifici corsi e alla esperienza, il giusto quantitativo di insulina. Per il pranzo le variabili sono sempre le stesse. Attività programmate e in questo caso un occhio di riguardo alla dieta. Questa deve essere povera di grassi, giusto quantitativo di carboidrati, quindi pane e pasta o per meglio dire o pane o pasta e tanta verdura! Pomeriggio si dovrebbe fare un altro controllo glicemico, ma le strisce non bastano e allora l alterna il controllo con quello della mezza mattinata.Si arriva a sera, dopo ovviamente fatto attività sportiva alla quale bisogna dare lo stesso valore di un controllo glicemico o a quello della iniezione di insulina.  Cena con le attenzioni relative alla dieta, insulina. pastiglia per la pressione. Dopo due ore ci si controlla la glicemia e ci si organizza per l'iniezione di insulina lenta. la basale, quella che ci servirà per tenere costante per tutta la notte e parte della giornata dell'indomani, il valore glicemico di base. Questa iniezione la si fa nella gamba ed è la più fastidiosa e dolorosa della giornata. Fastidiosa perchè, almeno in inverno bisogna abbassarsi i pantaloni, cercare il giusto sito, alternandolo alle precedenti, sul quale fare l'iniezione. Prima di andare a letto si prende un farmaco per tenere sotto controllo il colesterolo. La notte è infida per via delle potenziali ipoglicemie che per la maggior parte delle volte vengono percepite per via di una forte sudorazione e malessere diffuso. In questo sfortunato caso il nostro salvavita è lo zucchero che immancabilmente si tiene sul comodino! Poi ci si alza. controllo glicemico e si cerca di mangiare pane o se la ipoglicemia è di quelle brutte, di quelle che non ti fanno ragionare, si passa alla famosa bibita gassata made in USA che essendo ricchissima di zucchero fa immediatamente alzare la glicemia, subito dopo si mangia pane per dare un giusto livello di zuccheri a basso assorbimento.

Questa è la giornata tipo. Una giornata che personalmente svolgo da 30 anni e che prevede 120 iniezioni in un mese 1440 iniezioni all'anno. Facendo una stima verso il basso credo di aver fatto 43.200 iniezioni di insulina! Questo è un dato che non reputo determinante, ma lo stesso dato lo si può spostare al numero di controlli che vengono fatti per misurare la glicemia. Uno strazio immane sopratutto se si pensa che questi controlli possono essere evitati grazie alla nuova, non più di tanto nuova, tecnologia dei sensori sottocutanei. Questo sensore viene applicato, da quello che ho capito, dal medico diabetologo e permette un costante monitoraggio glicemico attraverso una App che si installa sullo smartphone! Questo straordinario strumento di autocontrollo eviterebbe o limiterebbe le ipoglicemie e le iperglicemie fattori che contribuiscono all'insorgenza delle patologie legate al diabete! Si va dalla neuropatia diabetica. dolorosissima e fortemente invalidante. ai problemi cardiaci passando a quelli relativi agli occhi! Questo sensore viene promesso da anni e anni ma nessuno, o forse in pochissimi, hanno avuto la fortuna di averlo! Immaginate la vita di un bambino, alle limitazioni nella normale vita sociale. alla scuola. allo sport. O pensate a quanto ammonta il costo sociale di un diabetico. Molti lavori con l'andare del tempo non è più possibile svolgerli, si diventa asociali perchè pesantemente condizionata dai controlli da farsi durante l'arco della giornata. Pensiamo ai 1200 diabertici in carico alla USL di Sorgono che non hanno più diabetologo. Pensiamo ai bambini che non hanno più un diabetologo che li segue! Che futuro possono avere questi bambini ai quali viene negata una vita "normale"? I diabetici Sardi meritano e pretendono attenzione. Questa è la regione al Mondo con la più alta percentuale di diabetici e questa piaga non la si combatte ma la si accentua negando con la distruzione della sanitù pubblica i normali principi di diritto ad essere malati!

Gian Carlo Curreli

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER E RESTA AGGIORNATO