La lista Sardigna R-esiste è chiusa. A questo punto la legge elettorale sarda, prevede che noi raccogliamo le firme autenticate di alcune migliaia di sottoscrittori in tutta la regione. Oppure, in alternativa, che un unico consigliere regionale oggi in carica sottoscriva la nostra lista. La stessa legge non richiede che il consigliere sottoscrittore si candidi con noi, potrebbe anche non ricandidarsi affatto o addirittura candidarsi in un'altra lista.
Il centrosinistra non farà le primarie per decidere il candidato presidente. Non mi stupisce e neanche mi interessa, farò parte, con grande convinzione, di un’altra proposta politica, diversa dal centro destra e dal centro sinistra che da tempo, a turno, governano la regione arrecando danni incalcolabili. Sono uno peggio dell’altro, come potrebbe testimoniare chiunque viva in Sardegna se gli venisse chiesto se la sanità, i trasporti, le scuole, le strade, le opportunità di lavoro, l’ambiente, le condizioni di vita sono migliorate o peggiorate negli ultimi 20 anni. Quindi, figurati se mi interessano le loro fantomatiche primarie.
Il 17 settembre 2023, su proposta delle organizzazioni firmatarie del presente documento politico, si è riunita ad Oristano un’assemblea pubblica con l’obiettivo dichiarato di aprire il percorso costitutivo di un progetto politico alternativo all’esistente provvisoriamente denominato Secondo Polo.
Il nostro è un NO DECISO e senza compromessi, urlato in piazza e rivolto a tutti popoli. Un NO contro le grandi economie di guerra, quelle economie che sono gestite dai grandi gruppi speculativi che fanno grandi affari e hanno le mani grondanti di sangue di innocenti.
PREMESSA C’è bisogno in Sardegna di un nuovo progetto politico. Le organizzazioni politiche in calce, riunitesi in data odierna a Cagliari, dopo un confronto aperto a franco, promuovono l'apertura di un percorso di dialogo aperto e inclusivo che si ponga il traguardo di costruzione di uno spazio politico di radicale alternativa all'attuale quadro politico Sardo.
Quando sono stata eletta, due anni fa, segretaria nazionale del partito RossoMori, l’assemblea degli iscritti mi ha dato un mandato: quello di provare a capire se c’era la possibilità di un dialogo serio e onesto tra il mondo dell'autodeterminazione in tutte le sue specificazioni (indipendentisti, autonomisti, federalisti) e i partiti cosiddetti “italiani” non collusi con i danni irreparabili che centro-destra e centro-sinistra, a turno al governo della regione, da troppi anni stanno facendo alla Sardegna. Non sfugge a nessuno il pesante peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini sardi, l’impoverimento generalizzato, la compressione delle opportunità, gli ostacoli sempre più pesanti che impediscono l’accesso a diritti essenziali quali salute, lavoro dignitoso, rappresentanza, equità. I due schieramenti di centrodestra e di centrosinistra che hanno governato pressoché in continuità hanno dimostrato chiaramente ciò che sono: oligarchie consolidate e legate tra loro da interessi trasversali, fintamente divise in maggioranze e opposizioni di facciata, ma fautori delle medesime politiche in settori strategici quali sanità, scuola, governo del territorio, ambiente, lotta alla povertà e alla disoccupazione.
Mai come in questi tempi di guerra così vicina a noi occidentali, l'autodeterminazione dei popoli diventa fondamentale per garantire pace, libertà, prosperità. Nel nome dell'autodeterminazione si fanno le guerre e nel nome dell'autodeterminazione si possono evitare. Ogni popolo deve potersi esprimere per organizzare le proprie istituzioni e deve poterlo fare pacificamente, democraticamente con la necessaria trasparenza e, là dove serva, con la necessaria gradualità.
Non dovrebbe esserci ragione che ne giustifichi la straziante oscenità eppure, continua la barbarie. Oggi come ieri, qui come in altri luoghi, eccoci di nuovo avvitati in una spirale carica di incertezza, rispetto alla quale a nessuno è dato prevedere come finirà. Si scontrano di nuovo due imperialismi.
"Giovedì scorso si è tenuta a Cagliari la conferenza stampa sulla richiesta di riforma della legge elettorale sarda. Dobbiamo considerare un nostro successo la nascita del comitato perché ne siamo stati i promotori e il risultato viene oltre che da un bisogno oggettivo di modificare la nostra legge truffa, anche dal credito che ci hanno riconosciuto i gruppi che hanno aderito. Saranno presenti tutti i gruppi che hanno aderito al comitato e sarà presente anche Omar Chessa docente di diritto costituzionale all'università di Sassari che ha dato il supporto scientifico alla nostra proposta
Lucia Chessa Segretaria RossoMori
Marzo 2022 / L'appello di EMERGENCY
Diamo voce a chi non ce l’ha: con un semplice pezzo di stoffa bianca, uno “straccio di pace”. Appeso allo zaino, al balcone, legato al guinzaglio del cane, all’antenna della macchina, al passeggino del bambino, alla cartella di scuola… un modo semplice e immediato per esprimere il nostro ripudio della guerra, del terrorismo, della violenza.
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