Quanto tempo deve passare ancora, affinché chi ha il dovere di assumere decisioni dia un minimo segno di esistenza in vita?
In Sardegna chiudono i reparti ospedalieri perché mancano specialisti, ma in generale, anche quando restano aperti funzionano con organici al minimo, con tutto ciò che ne consegue. Si riduce l’offerta dei poliambulatori e dei servizi, le liste di attesa sono infinite, mentre grandi fette di popolazione non hanno più, e da molto tempo, la possibilità di accedere ad un medico di medicina generale.
Tutti lo sanno che l’assenza di personale medico specialistico ha dimensioni spaventose e che la situazione non potrà se non peggiorare drammaticamente con i pensionamenti che incombono.
In tutto questo, la regione Sardegna taglia i posti nelle scuole di specializzazione. L’anno scorso erano 200, quest’anno ad oggi sono 53.
Bravissimi proprio.
Sono stati efficientissimi nel programmarsi lo staff nella disponibilità del Presidente e della Giunta. Lì sì, non li ha battuti nessuno e non hanno badato a spese.
Per programmare la salute invece, e garantire il diritto dei cittadini ad accedere ad una diagnosi e ad una cura prima che sia troppo tardi… secondo loro, a quanto pare, si può aspettare.
E così, incalzato dalle associazioni dei giovani medici, Nieddu chiede di stare tranquilli e promette che verranno aggiunti altri posti per riportarli al numero dell'anno scorso. Ah sì?
E quando assessore, se i concorsi per accedere alle scuole di specializzazione inizieranno tra 20 giorni?
Quando pensa di provvedere?
Ed è sicuro che 200 specialisti siano sufficienti?
Ha calcolato bene quanti ne mancano e quanti andranno in pensione in questi anni?
Non si risparmia sulla salute, e meno che mai dopo avere sperperato sugli staff.
Lucia Chessa, Segretaria Partito RossoMori