Mimmo Lucano, una sentenza discutibile!

06 Ottobre 2021 by Articoli di partito 478 Views
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Io non ci sto a dire che non si commentano le sentenze. Non ci sto perché vivo in questo paese e mi riguarda tutto ciò che viene fatto in “nome del popolo italiano”. Non rinuncio a pronunciarmi davanti ad un verdetto severissimo contro chi ha agito con l’intento di accogliere persone in pericolo, in fuga da guerre, oppressione, povertà. Non ci sto perché io riconosco ad ogni essere umano il diritto di avere speranza e di cercare, per sé e per i suoi figli, condizioni di vita migliore.
Io non ci sto a nascondere il mio orrore davanti a leggi cattive che trasformano il dovere della pietà e della solidarietà in reato e puniscono, con inaudita severità, il riconoscimento della dignità di ogni essere umano di qualunque colore e di qualunque provenienza. Leggi che volutamente non distinguono e mettono pressoché sullo stesso piano chi soccorre e chi traffica per profitto. Non ci sto a tacere la criminalizzazione del sentimento di fratellanza che è diventata senso comune ad opera di Bestie a cui ora si porgono mani indulgenti. Non dimentico quel “portateli a casa tua” che risuonava nella bocca di ogni cretino che, non sapendo produrre pensieri propri, attingeva a formule linguistiche e mentali che trovava già belle e pronte, confezionate ad arte da chi soffiando sul fuoco della disumanità costruiva fortune politico-elettorali. Anche nella mia Sardegna, dove un presidente finto sardista, che certo non brillava e non brilla di luce propria, è stato eletto, ha governato e forse governa ancora, sotto l’ala di Salvini. Naturalmente fino alla prossima opportunistica convenienza. Mimmo Lucano è uno che non ha lavorato per sé. Non ha i soldi neanche per pagare i suoi avvocati, non ha guadagnato niente se non 13 anni di galera, ha improntato la sua azione sulla accoglienza, si è fatto guidare da umanità, pietà, solidarietà. Si è sentito fratello di quelle persone in fuga e in difficoltà e ha cercato di organizzare un mondo dove ci fosse posto per tutti, senza inseguire interessi personali, e questo è imperdonabile in questa Italia cattiva e mediocre, formata dalla Bestia e guidata da una classe politica responsabile di questo scempio di valori fondamentali, senza i quali traballa ogni convivenza civile. E non posso neanche fare a meno di ricordare, perché inizia anche ad essere troppo, le tante e inquietanti ombre che si allungano sulla magistratura italiana e sul “Sistema” che la governa. Mai come adesso io mi sento estranea all’Italia che non mi rappresenta e rispetto alla quale non sento alcun senso di appartenenza. Credo che ci sia bisogno di altre cose

Lucia Chessa Segretaria RossoMori