Ornella Piredda, la ex funzionaria del consiglio regionale, è colei che rivolgendosi alla procura di Cagliari, a suo tempo, mise a nudo l’uso vergognoso che si faceva dei fondi destinati ai gruppi consiliari e che i consiglieri regionali, dopo averli caricati nei loro conti correnti personali, utilizzavano non per i loro compiti istituzionali ma come una vera e propria integrazione alle loro già ricche indennità.
La sua, quella di Ornella, è la storia di una ribellione ad una pratica immorale e disonesta che ha portato, anche di recente, alla condanna di decine di consiglieri regionali a cui, però, si contestano soltanto i reati sopravvissuti alle tante prescrizioni. Ma ciò che già si sa, è che da qui ai processi di appello la prescrizione sarà generalizzata e totale e dunque nessuno pagherà alcunché. Anzi, forse no! C’è una persona che ha pagato e sta pagando prezzi insostenibili: di salute, di esclusione, di emarginazione, di povertà, di mancato riconoscimento di diritti e questa, paradossalmente, è proprio Ornella Piredda.
L’azione di terra bruciata attorno a lei è iniziata prestissimo, all’indomani dell’esposto che ha dato avvio alle indagini, con il demansionamento, l’isolamento, la perdita del lavoro, l’impossibilità a far fronte agli impegni assunti in periodo di solidità economica, la privazione delle protezioni dovute a chi, testimoniando, tutela il bene comune ma espone sé stessa ad una sistematica demolizione. Ma non basta. Poiché la realtà supera spesso la fantasia, la vicenda politica è umana di Ornella si è arricchita oggi di un nuovo tassello. Succede infatti che l’euro-parlamentare 5stelle Giulia Moi, ritenendosi offesa da un post su fb scritto dalla “cittadina” Ornella Piredda, chiede ed ottiene un pesante risarcimento economico che, per chi ha viaggiato nei cieli delle indennità dei parlamentari (mai ridotte nonostante le promesse), non sarà granché, ma per chi ha già pagato e ripagato in mille modi la difesa dell’interesse comune è così pensante da comportare altri pignoramenti oltre quello già attivo sulla pensione. Ecco l’ironia della sorte! Proprio i 5 stelle che hanno sollevato fino all’inverosimile il livello di insulto nel linguaggio politico, che sono nati da un vaffa cosmico indirizzato all’universo mondo, quando meno te lo aspetti si scandalizzano per un “incompetente e maleducata”, accompagnato da qualche colorita espressione cagliaritana, chiedendo ed ottenendo risarcimento economico. Sarà! Così va il mondo! Ma questo è un caso in cui a noi Rossomori sembra impossibile stare a guardare.
Perciò ci rivolgiamo ad Ornella Piredda chiedendole di consentirci di contribuire economicamente a risarcire l’onorevole Giulia Moi e perciò chiediamo, a tutti coloro che si sono indignati e hanno colto l’immoralità infinità dell’uso che si faceva dei fondi ai gruppi, di unirsi a noi versando ciò che ritengono nella carta appositamente attivata, intestata a Emilio Demuro, Codice IBAN:IT86T3608 1051382883 10888329.
Ci teniamo però a precisare che questo non è solamente un atto doveroso di solidarietà umana verso chi subisce. Questo è anzitutto un atto politico a tutela di chi paga di persona per aver salvaguardato interessi comuni.
E’ un atto politico di adesione alle ragioni di chi è debole di fronte all’ arroganza di un potere impunito. E’ un atto politico a tutela di chi ha diritto di parlare e criticare. Ma è anche una denuncia sulla disuguale possibilità di accusa e di difesa da parte di coloro che hanno strumenti economici, rispetto a chi su questi non può contare. La giustizia non può essere cosa per ricchi e potenti, l’impunità non può essere prerogativa di chi è coperto sul piano economico e la politica non può essere occasione di arricchimento per garantirsi capacità di offesa e difesa sproporzionate e per indurre al silenzio. Ornella Piredda è una testimone di giustizia a cui si dovrebbero tutele, non sanzioni economiche di per sé profondamente ingiuste perché diseguali rispetto a chi è povero e a chi è ricco. Procurade ‘e moderare barone sa tirannia.
Lucia Chessa segretaria Rossomori.