Legge finanziaria e politica regionale

Anche a guardar bene si fa molta fatica per trovare tracce di sovranità, di autonomia o semplicemente di buona amministrazione nella pratica di governo della Giunta regionale e della maggioranza che la sostiene.

Se si pensa poi di trovare tracce di politica di sinistra, temi come lavoro, istruzione, salute o lotta alle povertà si troveranno solo parole buone per qualche convegno, senza alcun riscontro degno di nota nella distribuzione delle risorse del bilancio della Regione. La manovra finanziaria del 2017 conferma ciò che RossoMori sta dicendo da tempo: questo governo regionale, questa coalizione, non è in grado di arginare il dramma economico e sociale della nostra Isola, avvitata in una spirale che non lascia molta speranza. Meno lavoro, meno istruzione, meno salute, più povertà (nel nuorese, denunciano i sindacati, il reddito da pensione è notevolmente superiore al reddito da lavoro e in alcuni comuni le pensioni sono l'unica fonte di reddito).

Per non parlare delle politiche dei trasporti interni ed esterni, dove registriamo un clamoroso e totale fallimento della gestione di un settore vitale per la nostra economia. L'autonomia passa per l'indipendenza finanziaria, e questa Giunta vi ha rinunciato con l'accordo-sottomissione di luglio 2014. Come possa affermare l'Assessore al Bilancio che la vertenza entrate è risolta a vantaggio della Regione è un mistero, visto che ormai lo sa anche il gatto di casa che mancano tre miliardi di euro alle casse regionali. Infatti, la finanziaria 2017 non ha un filo conduttore, una strategia e non individua priorità; è il risultato di tre anni di gestione disastrosa delle nostre entrate.

Questa legge finanziaria oltre a non avere anima, non ha nemmeno un corpo, non può averlo, perchè la Corte costituzionale con motivata sentenza ha dichiarato illegittimo il bilancio 2016 e quello triennale 2016/2018. Un gran pasticcio, un brutto guaio poiché se non si riapprova il bilancio 2016 e quello triennale non si può nemmeno iniziare la discussione sulla finanziaria 2017. Se poi il governo nazionale, attraverso la Ragioneria generale dello Stato, “accompagna” la Regione nel difficile compito di “sanare” con una legge le illegittimità contestate dalla Corte, si può parlare di una sorta di commissariamento della Regione Autonoma della Sardegna. Piccolina la bocciatura dei professori direbbero a Cagliari. 

Hanno consegnato la Regione nelle mani del governo nazionale più prevaricatore e accentratore che si possa ricordare. Per queste ragioni e per le altre che quotidianamente raccontiamo, RossoMori è uscito dalla Giunta, prendendo le distanze da maggioranza e coalizione! Siamo all'opposizione in coerenza con i nostri valori, in lealtà con il nostro popolo e con quanti ci guardano con fiducia, rispetto, speranza; siamo impegnati a costruire alleanze e progetti che ci possono portare verso l'autogoverno della nostra terra. In Consiglio regionale siamo all'opposizione e qualunque espressione di vicinanza alla maggioranza non ci appartiene ed è estranea al pensiero e all'agire del Partito dei RossoMori.

15/03/2017

Di Marco Pau

Segretario Nazionale RossoMori